Possono lo yoga e la scrittura fermare la pioggia?
Ma, ancora prima: possono lo yoga e la scrittura stare insieme, come una fettina di formaggio e una di prosciutto in un toast? Dipende dai gusti, direbbe qualcuno. Ed è insindacabile.
Il toast è stato preparato martedì 18 luglio, quando Creatività scrittoriale ha sperimentato un evento con Odaka Yoga Lecco: momenti di pratica alternati a brevi esercizi di scrittura espressiva nella suggestiva cornice del parco verde in riva al lago in località Pradello (Lecco).
Non una novità assoluta; si è trattato infatti del secondo episodio di quella che, insieme a Cecilia Corti, abbiamo ribattezzato “Scrittura Zen“. A marzo avevamo sperimentato meditazione e scrittura, questa volta lo abbiamo fatto con una vera e propria pratica yoga. Il risultato, dal punto di vista numerico, si può verificare dalle fotografie.
Ciò che non si può vedere è invece lo sguardo delle persone che hanno partecipato, passato con il trascorrere del tempo dall’incuriosito all’impressionato. Sotto, poco sotto gli occhi, ampi sorrisi stampati sulle labbra. Attorno a noi la spensieratezza e la giovinezza di chi inganna il caldo tra un tuffo, una birra fresca o una fetta di anguria.
L’esperimento è andato a buon fine? Certamente. E, ricollegandomi alla domanda iniziale del post, la risposta è “sì”. Lo scroscio delle 20.45, durato cinque minuti, ha messo in fuga soltanto una piccola parte dei presenti. In molti hanno atteso che spiovesse per continuare a fare pratica, di yoga e di scrittura. Per me e Cecilia è stata la risposta migliore da parte del pubblico; quindi sì, con la giusta dose di centratura e ispirazione, è possibile fermare persino la pioggia…