Un genio. Pietro Vassena è stato un genio assoluto. Anche se a volte mi chiedo cosa si debba fare per lasciare un segno concreto nella storia. Eppure lui, con la terza elementare come titolo di studio, ha progettato e costruito un sommergibile e con questo è sceso a 412 metri di profondità, toccando il punto più basso del Lago di Como.
Vassena è vissuto dal 1897 al 1967 a Malgrate, in provincia di Lecco; ha stabilito un record mondiale nell’anno di grazia 1948, eppure al di fuori dei confini del suo territorio è poco conosciuto e apprezzato. Motivo per cui ho deciso di dedicargli un video, perché la sua storia merita di essere raccontata e diffusa a quante più persone.
Ho conosciuto uno dei personaggi più affascinanti del Novecento italiano. E ho approfondito la sua vicenda personale tra libri, articoli, testimonianze dirette di chi lo ha conosciuto e ha vissuto la straordinaria impresa. Quell’anno, il ’48, in un’Italia appena uscita dalla guerra e dal fascismo, alla ricerca di eroi antieroi e di storie che facciano sognare, Pietro Vassena stabilisce il primato di immersione in profondità a bordo di un “tubo di ferro” da lui stesso progettato e costruito. Non ci si crederebbe: all’epoca nessun mezzo militare delle potenze mondiali riesce a superare i 100 metri. Il nostro invece porta il suo batiscafo, il “C3”, a quota 412 metri ad Argegno, toccando il fondo del Lario. Il capolavoro di uno straordinario autodidatta.
Invenzioni di cui innamorarsi
Basterebbe già questo per innamorarsi di Vassena. Ma c’è altro. Molto altro. Ad esempio tutte le sue curiose invenzioni: apparecchi alimentati a gasogeno, ovvero a carbonella; i mezzi fuoribordo, le omonime motociclette Vassena, i motori a due tempi bicilindrici che pochi anni dopo vengono montati di serie su moto destinate a fare la storia, come le Rumi. Ma forse l’invenzione in grado più di altre di lasciare un segno nell’immaginario collettivo è rappresentata dagli skivass, sorta di sci grazie ai quali si può camminare sull’acqua, con cui Pietro, un giorno a Bellagio, si presenta nientemeno che al cospetto del presidente Kennedy.
Pietro Vassena ha camminato sulle acque e le ha attraversate. Un gigante. Eppure ha seguito lo stesso destino del suo C3, inabissatosi nelle acque del Golfo di Capri nel 1948. Vassena è finito nell’oblio, in profondità, pronto a riemergere in talune occasioni, come durante la splendida mostra tenuta a Malgrate nel 2018, o fra le immagini del mio video. Troppo poco. Meriterebbe un museo permanente, piazze e monumenti con il suo nome e il suo profilo. E l’ammirazione degli italiani.