Sensazioni

Come tornare a scuola, ma senza una lezione da spiegare

È stato come tornare sui banchi di scuola al termine dell’estate. Perché l’estate è terminata davvero e con essa la lunga pausa. Sussiste solo una “piccola” ma sostanziale differenza: non c’è alcuna lezione da spiegare.

Sono tornato ai miei laboratori di scrittura. Sono tornati anche i partecipanti: gli affezionati (loro a me o io a loro? E in che percentuale?) e i nuovi.

Avevo timore per la rivoluzione che mi accingevo a mettere in atto e che avevo progettato sin dalla scorsa primavera: essere presente ogni settimana in studio per dare la possibilità a tutti gli interessati di seguire un buon numero di laboratori. Un passo troppo lungo, mi dicevo. Non è ancora tempo.

E invece i passi servono a stupirci, per la consistenza del terreno che troveranno. Friabile. O solido. In questo caso solido. Le iscrizioni ricevute mi hanno già consentito di sostenere le spese di affitto e non solo fino a dicembre, dandomi così la tranquillità necessaria a investire tempo ed energie sui laboratori. Certo, non ho iscrizioni online al momento, ma ho comunque dato una disponibilità di tempo in calendario che prima o poi ripagherà.

Tornare è stato come a scuola, per l’emozione di ritrovare i vecchi compagni e conoscerne nuovi. Per la voglia di provare a fare cose nuove e condividerle, di imparare e di dare un contributo personale. Senza una lezione da insegnare.

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