Sensazioni

Una conferenza al Planetario sull’uomo che costruiva sogni in garage

Io e Pietro Vassena: forse una strana coppia, forse due persone affini, costrette ogni volta a dover dimostrare e convincere gli scettici, a fare i conti con idee spesso troppo grandi per poter essere realizzate.
Lui, geniale inventore, ha scritto pagine di storia dell’Italia del Novecento che ancora in pochi conoscono e riconoscono. Io, dallo scorso anno, ho preso a cuore la sua causa e cerco di cantarne le gesta, raccontarle al (grande) pubblico: perché non è accettabile che un uomo che ha costruito da solo, con studi fino alla terza elementare, un batiscafo in grado di portarlo a 412 metri sotto il livello delle acque nel Lago di Como (nel 1948, allora un record del mondo), e le cui innovazioni tecniche hanno cambiato i settori dell’industria motociclistica, della nautica e dell’esplorazione dei fondali oceanici non sia portato in trionfo dal suo comune, Malgrate, e dalla sua città, Lecco.
Pietro Vassena dovrebbe vedersi intitolati vie, piazze, un museo. Solo per cominciare. È l’uomo del garage accanto che, in quel garage, costruisce sogni e li raggiunge, cambiando così un mondo che ti addita a “matto”.
Sulla sua vicenda ho realizzato un video sul mio canale Youtube da 50mila visualizzazioni e ne farò un altro a breve; ho organizzato inoltre un laboratorio di scrittura creativa.
Venerdì 17 novembre al Planetario di Lecco ho avuto la possibilità di tenere una conferenza andata sold out in tre giorni. È stato un picco emotivo altissimo e non so come descrivere la mia gioia nel vedere grandi e piccini con la meraviglia negli occhi per questa storia degna di un film di (fanta)scienza. Ma non mi voglio fermare, caro Pietro, è una promessa: porterò il tuo nome e quanto hai compiuto in vita fin dove posso.
Mi ha accompagnato uno straordinario Enrico Paleari, studente di ingegneria che ha messo in acqua, in una vasca, un modellino del C3 da lui stesso costruito per spiegarne il funzionamento. Anche questo esperimento scientifico ha contribuito all’ottima riuscita della serata. Per questo lo ringrazio e ringrazio tutti gli addetti del Planetario per l’opportunità.

Lascia un commento